• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
Il Blog Di Francesco Guarino

Il Blog Di Francesco Guarino

Tarocchi E Spiritualità

  • CHI SIAMO
    • CONTATTI
  • BLOG
    • SIGNIFICATI TAROCCHI
  • CONSULTI
  • CORSI
  • SHOP
  • LOGIN
    • CORSISTA
    • AFFILIATO
  • 🛒 CARRELLO

5 domande classiche sui Tarocchi

Ecco le 5 domande classiche sui Tarocchi! Se sei un intenditore ti sarai posto sicuramente almeno una di queste domande.

L’articolo è pieno zeppo di spunti di comprensione e sono sicuro che ritroverai risposte che cerchi da molto tempo.

Perciò, non perdiamoci in chiacchiere ed entriamo subito nell’essenza della questione.

Posso fare domande al consultante durante la lettura? Giulia

Ok, questa è la domanda che si trova nella hit parade dei quesiti più posti.

Molti lettori di tarocchi sono incredibilmente nervosi e preoccupati di porre le domande ai consultanti durante una lettura.

È come se ci fosse una sgradevole sensazione nel pensare che, dato che sei tu a leggere le carte, sei automaticamente tu quello che dovrebbe sapere tutto e parlare di tutto.

Credo che non esista nozione più lontana dalla verità.

Vorrei incitare ogni lettore di carte a porre domande nel corso della propria lettura, perché questo è ciò che permette di co-creare un’esperienza sacra. Invece di vederla come una questione incentrata su “cosa vedi?”, potresti dar vita ad una bella conversazione che scorre tra te e il consultante.

Analizzare una scelta in due, avendo sempre ben chiare quali sono le potenzialità e l’ottica della persona alla quale ci stiamo riferendo, è il modo migliore per agire.

Se tutta la tua attività di lettura non prevede mai di porre domande, probabilmente il tuo lavoro è frutto dell’ego e non della voglia di aiutare in modo disinteressato.

Potresti essere una persona che vuole mettersi in mostra o che ha bisogno di sentirsi dire che ha qualche dote magica, magari quella di prevedere il futuro. Oppure potresti sostenere che non puoi farlo dato che è impossibile, ma sotto sotto, una parte di te vuole affermarsi come tale.

Ora, Giulia si sta chiedendo se può fare delle domande durante un consulto e la risposta è sì, sì, sì e ancora sì. Ti consiglio spassionatamente di farlo.

Forse stai vedendo un personaggio all’interno della lettura e potresti essere dubbiosa sul fatto che sia un fratello oppure un cugino. Puoi chiederlo, devi chiederlo!

Affinché tutto fili liscio, ecco qualche consiglio che voglio darti.

Prima di fare una lettura devi aver ben chiaro ciò che ti sta chiedendo la persona. Comincia a fare una serie di domande per capire a fondo il problema. Io stesso chiedo sempre, il più possibile. Questo mi permette di vedere come il consultante si pone nella questione e, a dirla tutta, anche se è totalmente sincero con se stesso.

Dopodiché, durante la lettura stessa, qualora dovessero sorgere dubbi di varia natura, continuo a chiedere senza alcun tipo di problema. Non mi è mai capitato di ritrovarmi di fronte a persone infastidite da questo e sai perché?

Perché non mi affaccio sul mondo cartomantico! Sono ben chiaro sulla mia attività e su quello che posso darti.

Io credo che dovremmo essere tutti molto chiari con noi stessi e con gli altri.

Mi piace molto ascoltare chi dice che è impossibile prevedere il futuro, che un lettore di tarocchi non è un veggente e che ogni consulto è un lavoro a due.

Tuttavia questo si dimostra essere semplicemente un abito che l’interprete mette per professionalizzare quello che sta facendo e poi, si lancia in interpretazioni e metodi di lavoro scadenti e folkloristici.

Le domande devono essere poste e, se trovi un consultante infastidito da questo, evita di fargli un consulto. Qualora vogliamo riabilitare la tarologia agli occhi della gente e dargli uno spessore più importante, dobbiamo iniziare a valutare con attenzione le persone che si siedono al nostro tavolo.

Non tutti consultanti vanno bene per te.

Come faccio a non far interferire la mia energia personale con l’interpretazione che sto dando? Katia

Questo è un quesito importante soprattutto se stai leggendo i tarocchi per gli altri.

Diciamo che hai avuto una giornata orribile, hai litigato con un tuo amico, non hai completato un lavoro prefissato a tempo debito e, magari, la tua auto si è rotta. Insomma, hai vissuto il giorno peggiore di sempre!

Dulcis in fundo: la sera devi fare un consulto.

Altre volte, invece, può capitare che stai dando diverse consulenze a diverse persone e noti che esce immancabilmente la medesima carta. Magari puoi pensare che quelli sono messaggi per te.

Tutte queste situazioni possono essere destabilizzanti e, in una certa misura, inficiare la riuscita di una buona lettura di carte. Parliamo di una vera e propria contaminazione energetica.

Qui ci sono alcune cose che puoi fare per ottenere una certa divisione tra la tua energia e l’energia del consultante.

Innanzitutto, molto ha a che fare con la preparazione prima di una lettura in sé e questo, riguarda la creazione di uno spazio sacro ed inviolabile, sia che si parli di uno spazio fisico, sia che si parli di uno spazio mentale.

Alcune cose semplici che puoi fare possono essere: meditare, respirare, entrare in empatia con il consultante. Imposta la tua intenzione sulla riuscita della sessione. Concentrati al 100% sulla persona che hai davanti.

Un’altra cosa che puoi fare, sempre prima della lettura, è parlare con il consultante di qualcosa in generale. Potresti parlare del tempo, oppure, di qualcosa che sta a cuore alla persona. Ricordati che se usi questa tecnica, devi parlare di tematiche che interessano il consultante e non te.

Se inizi a sentire che la tua energia sta inficiando la riuscita della lettura, prenditi un momento per fare un respiro profondo. Puoi pensare di mettere i tuoi problemi dentro una scatola e richiuderla spingendola in un angolo della tua mente.

Usa delle immagini mentali. Le rappresentazioni cerebrali sono più forti di qualsiasi tentativo di non pensare ad una cosa. Cercare di non pensare a qualcosa è tanto impossibile quanto sforzarsi di rilassarsi.

Un’altra cosa che può accadere è che la tua energia personale negativa esce fuori attraverso un giudizio durante la lettura e, magari, parlando di un tradimento, potresti dire qualcosa del tipo: “ma è disgustoso, è imperdonabile!”.

Non starò qui a dirti che tutti i giudizi personali sono messi al bando.

A volte possiamo essere confusi sul significato di qualche combinazione perché sembra che i tarocchi stanno parlando proprio a noi, e se è vero che da un lato la multidimensionalità del tarocco prevede che questo si esprima su più livelli, dall’altro devi mettere da parte qualsiasi tentativo di incentrare la questione su di te.

E infine, dopo una lettura, è possibile rilasciare l’energia al cliente.

Una mia amica mi ha confidato che le piace molto vedere tutta l’energia della lettura appena fatta dentro una sfera che poi consegna mentalmente al cliente, dicendogli: “grazie per aver condiviso con me. Ti consegno la tua energia pulita”.

Quello è l’occhio della sua mente che l’aiuta a dare una certa separazione energetica tra la sua energia e l’energia del consultante.

Sono una persona profondamente spirituale e le mie letture riflettono questo lato di me. I miei clienti sono interessati a cose pratiche. Come faccio a rendere le mie letture un po’ più basilari? Elisa

Credimi Elisa, ci sono tantissime cose che posso consigliarti al riguardo.

Una cosa veramente importante è quella di essere molto chiari sul tuo pattern. Una volta che sei in asse con te stessa, attiri persone che hanno bisogno proprio del tuo servizio.

Se sei una lettrice profondamente spirituale, allora il tuo utente ideale è qualcuno che valorizza una lettura profondamente spirituale e che ha bisogno di una visione di insieme altrettanto spirituale.

Quando sei chiara, puoi iniziare a comunicare che questo è il tuo modo di leggere le carte.

Se invece, nel tentativo di fare più consulti possibili, ometti questo punto, allora il problema si ripresenterà sempre. Per non parlare del senso di insoddisfazione che pervaderà tutto il tuo lavoro.

Quando dai informazioni sul tuo modo di lavorare con i tarocchi e su quello che hai da offrire, devi essere completamente cristallina sul tipo di lavoro che fai.

In questo modo non stai solo attirando i tuoi clienti da sogno, ma stai anche respingendo i tuoi clienti non da sogno, ovvero quelle persone che potrebbero chiedere cose del tipo: “che calzini devo indossare?” oppure “quale camicia devo mettere?”.

A volte, quando si sta costruendo un business tarologico, si può pensare: “cosa? Respingere i clienti? Francesco, ma mi stai prendendo in giro?”.

Fidati di me, a lungo andare è meglio perché, un’interazione quotidiana e costante puoi averla solo con i tuoi utenti da sogno.

Rischieresti di passare le giornate dietro a gente che prende la tua energia, il tuo tempo e la tua salute senza arrivare a niente.

Ora, esiste anche una casistica per cui ti ritrovi ad interagire con persone che, nonostante la tua chiarezza sulle tue competenze, vogliono sapere qualcosa di estremamente pratico.

In quel caso ti consiglio di fare leva sulla multidimensionalità delle carte. Un bravo tarologo sa benissimo che, sotto sotto, ogni domanda è una semplice espressione tangibile dell’inconscio e quindi, è mossa da motivazioni che rappresentano il livello di coscienza di chi la pone.

Attraverso gli arcani è possibile avere una risposta che pone le sue radici su un terreno spirituale e, attraverso le medesime carte estratte, un’altra risposta che pone le radici su un terreno più materiale.

Quello che voglio dirti è che non esiste domanda migliore dell’altra e che, penso sia importante soddisfare le richieste della persona che si è affacciata su di te.

Invece di cercare di correre nelle profondità della spiritualità ed utilizzare un linguaggio esoterico complesso, che d’altronde va bene solo nel giusto contesto, penso sia meglio andare sul terreno di gioco dove il cliente si è posto.

Se è nella mentalità pratica, vai negli aspetti pratici della vita.

Questo significa affrontare dapprima quella dimensione e poi, con delicatezza e molta semplicità, scivolare nel lato più spirituale.

È importante non staccare mai le due dimensioni. Non esiste la risposta alla domanda materiale e la risposta alla domanda spirituale. Esiste il modo in cui tu riesci a dirigere la questione.

Chiediti sempre cos’è nel migliore interesse per il consultante. Andare in profondità o restare in superficie? Trattare solo gli aspetti pratici oppure inglobare gli elementi più profondi?

Un esercizio che invito a fare è sperimentare come esprimere idee spirituali nel modo più semplice e fruibile possibile. Puoi farlo cercando di parlare con i bambini. Prova a spiegare ad un bambino di 5 o 7 anni cos’è la morte e cosa accade dopo la morte, evitando di dire cose del tipo: è un sonno molto lungo.

Prova a fargli capire la realtà della cosa in termini semplici, senza cambiare l’idea di questa o adattarla per un pubblico più piccolo. Devi essere fedele alle tue convinzioni e trasmetterle in modo chiaro.

Ora, Elisa, potresti fare lo stesso. Se sei una persona profondamente spirituale, potresti capire le cose ad un livello più profondo, ma ti incoraggio a tradurre questi concetti in qualcosa che è più facile da capire per tutti.

In questo modo, quando ti colleghi con i tuoi utenti che vogliono occuparsi degli aspetti pratici, sarà molto più facile per loro capire ciò di cui stai parlando. Anche in questo caso, la verità si trova nel mezzo.

Mi innervosisco prima di una lettura. Come posso gestire tutto questo? Anita

C’è chi ti potrebbe rispondere che il problema è la tua preparazione, ma io credo che si tratti semplicemente di una forma mentis.

Finché pensi a come gestire il nervosismo, allora non lo gestirai mai. Fai prima a

riconoscere che ti senti nervosa e che va bene così.

Puoi decidere se farti paralizzare da quel nervosismo, oppure, se entrare in un’ottica che suona come: va bene, sono nervosa, ma intanto inizio e vediamo poi quello che succede.

Ti garantisco che questa sgradevole sensazione si andrà pian piano appianando da lettura a lettura. Ora, ho anche un paio di strategie per aiutarti a gestire i nervi prima delle letture.

Se sei una persona estremamente spirituale puoi fare questo.

Prima dell’arrivo del consultante, cerca di fare qualche esercizio di ventilazione, fai dei respiri profondi e immagina te stesso e il consultante seduti insieme, con le carte dei Tarocchi disposte di fronte a voi.

Rappresentati mentalmente una grande palla di luce bianca radiosa attorno al cuore che diventa sempre più grande e più grande e, poi, senti che l’energia bianca si irradia attraverso il tuo corpo.

È un’esperienza elettrizzante.

Poi guarda oltre, verso il tuo consultante, iniziando a vedere la stessa cosa. Anche lui ha la stessa luce bianca che sta diventando sempre più grande e si irradia attraverso il suo corpo.

Allora, noterai queste due luci che si incontrano nel mezzo e c’è un bel flusso energetico di collegamento che avviene tra voi.

Poi, prendi atto di come ti senti.

Se hai lavorato bene, dovresti sentirti con un senso di calma e voglia di fare perché hai creato uno spazio energeticamente sicuro ancor prima di aver fatto la tua lettura.

Ad un livello più razionale, voglio che tu sappia che i tuoi consultanti, stanno arrivando a te perché sanno che hai qualcosa di importante da offrirgli. Puoi essergli di grande aiuto.

È qualcosa di incentrato su di loro e non su di te. Non è un esame in cui si valuta che tipo di lettore sei. Vai su quel tavolino con questi pensieri.

Se i tuoi nervi iniziano a giocare un brutto scherzo durante la lettura, rallenta e ritorna all’immagine della luce bianca. Respira profondamente. Datti tempo. Ancora una volta, ricorda a te stessa che stai facendo quello che stai facendo per essere di servizio e di aiuto ai tuoi utenti.

E questo è sacro.

Vedo di più di quello che c’è sui Tarocchi. Posso parlarne con il consultante? Anna

Penso che quello che intende Anna sia che lei ottiene dei messaggi dalle carte ed anche da un lato più psichico della sua persona.

Voglio semplicemente chiarire che non si tratta di vedere di più di quello che c’è sui tarocchi, ma vederlo in modo diverso.

Sono assolutamente a favore di qualsiasi lavoro che stimoli l’intuito, purché fatto con un certo criterio. Il problema di parlare ad un consultante e divulgargli un contenuto diverso da ciò che appare sulle carte è che, molto spesso, facciamo leva sull’immaginazione più che sull’intuizione.

Credo che sia importantissimo, invece, sforzarci di capire cosa ci vogliono trasmettere le carte.

Questo modo di approcciarsi alla materia è difficoltoso all’inizio, ma diventerà via via sempre più veloce e fruibile.

Quindi, va benissimo parlare di ciò che intuisci a livello extra sensibile, purché sei dapprima arrivata al nocciolo della questione con le carte estratte e, soprattutto, questo parlare di cose che vedi, non sia una scelta di comodo.

Se sei davvero una persona psichica, non hai bisogno delle carte e, se pensi che le carte siano un semplice mezzo per far aprire la persona per poi parlarle di ciò che vedi, non sei in asse con te stessa. Questo è un punto sul quale non voglio nemmeno discutere. Se sei una tarologa usi le carte, se dici di essere una veggente, accantona le carte. Tutto qui.

Inoltre, fai molta attenzione a quando consulti le carte per qualcuno che già le conosce perché, potresti interpretare un arcano in base a ciò che vedi e ritrovarti una persona che chiede spiegazioni sull’effettivo significato.

Devi essere sempre in grado di riprendere il discorso da ogni lato dal quale lo si analizza.

In questo post ho raccolto 5 domande che galleggiano sull’oceano del dubbio quando si parla di tarocchi. Abbiamo imparato:

  1. a ritenere giusto fare domande durante una lettura;
  2. a non creare contaminazioni energetiche tra te e il consultante;
  3. a coniugare spirito e materia per dare una risposta adatta a tutti;
  4. a rilassarci prima di un’apertura;
  5. a valutare cosa dire se vediamo di più rispetto a ciò che è uscito dalle carte.

Barra laterale primaria

francesco guarino

Francesco GUARINO

negli ultimi anni Francesco ha creato un seguito di migliaia di tarologi, venduto centinaia di migliaia di copie dei suoi libri, ridefinito il concetto di lettura Tarocchi e fondato una scuola di tarologia che aiuta un milione e mezzo di persone ogni anno a fare l’esperienza tarologica in tutti i suoi aspetti.

metodo tdm francesco guarino tarocchi
significato carte metodo tdm francesco guarino tarocchi
Corso Gratis Cartomanzia
Lavorare Con I Tarocchi Lezione Gratuita
libro gratis cartomanzia tarocchi francesco guarino

Articoli Più Letti

  • I Significati Negativi Della Luna
  • I Significati Negativi Della Stella
  • 4 Cose Non Necessarie Per Iniziare A Lavorare Con I Tarocchi
  • 4 Cose Da Fare Quando Il Tuo Lavoro Con I Tarocchi Rallenta
  • I Significati Negativi Della Casa Dio
  • Luna Piena In Leone

Copyright © 2021 · Tutti i diritti riservati © Francesco Guarino - P.I. 13554561004 | C.F. GRNFNC86H29H501I