Quando vuoi leggere i Tarocchi hai bisogno di una dote molto particolare che si chiama: intuito.
L’intuito è la capacità di assorbire informazioni accurate che non potresti ricevere mediante il normale uso dei cinque sensi.
Per farla molto semplice, puoi pensare all’intuito come il sesto senso e da qui, ecco il concetto di: sviluppare il tuo sesto senso.
È una sorta di informazione sfuggevole che puoi – più o meno inconsciamente – acquisire e che può portarti alla scoperta della tua essenza, permettendoti così di raggiungere un obiettivo.
L’intuito è una dote innata in ognuno di noi, dal neonato fino alla persona più anziana.
Il grande problema è che, crescendo, il bambino viene guidato e incanalato verso un percorso esistenziale che va ad inibire questa dote.
Ora, perché è necessario riscoprire questo strumento straordinario?
I motivi sono tanti e possiamo solo elencarne alcuni.
Attraverso l’intuito potrai:
- Sapere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato fare.
- Avere la percezione della realtà “reale” di una situazione.
- Trovare risposte sorprendenti a problemi annosi.
- Modificare il tuo passato permettendoti di guarire malattie presenti.
- Espandere le tue percezioni nello spazio e nel tempo.
E credimi quando ti dico che queste sono solo alcuni dei benefici che è in grado di donarti il sesto senso.
Ora, la domanda sorge spontanea: ma come funziona l’intuito?
Come abbiamo appena detto, è una dote innata in ciascun essere umano, tuttavia qualcuno decide di svilupparlo e qualcun’altro di ignorarlo.
La buona notizia è che, proprio come succede con un muscolo, anche l’intuito può essere allenato.
Per esempio, il metodo di lettura che ho elaborato e che spiego durante i miei seminari e i miei corsi, è utilissimo per sviluppare la tua parte intuitiva perché lavora sulle connessioni simboliche.
È una ginnastica mentale e inconscia.
Puoi anche iniziare da una domanda.
Porre una domanda è più di una semplice convenzione. Significa definire un target ed identificare il tuo bisogno, nel momento presente.
Quando poni una domanda inizi ad utilizzare il tuo intuito per saperne di più su una data questione.
La questione potrebbe essere: qualcuno, qualcosa, un problema, un lavoro e così via.
Insomma, su cosa vuoi avere delucidazioni, informazioni o chiarimenti?
Quando si pone una domanda, il subconscio tenderà a riempire tutte le parti mancanti e, con il tempo, inizierai a capire che anche la domanda più specifica apre spaccati molto più vertiginosi di quello che sembra.
L’approccio intuitivo, fondamentalmente, consiste nel porre a se stessi dei quesiti molto specifici.
E questa è forse la nozione più importante che devi capire all’interno di questo articolo.
Così come una lettura di Tarocchi rimane inefficace e poco utile quando la domanda è generica, così sarà altrettanto inutile provare a far funzionare l’intuito se le tue domande non saranno poste in modo corretto.
Se non hai meditato, calcolato, ragionato sul tuo quesito e non hai approcciato a questo nel modo più profondo possibile, lascia perdere.
È tuo dovere, nei confronti di te stesso, lavorare su un problema.
Inizia a capire e a scoprire cosa vuoi ottenere, cosa vuoi migliorare, quale traguardo vuoi tagliare. E inizia a ragionare sul motivo per cui ancora non ci sei ancora riuscito.
Ricorda che la probabilità di trovarsi faccia a faccia con le tue distorsioni mentali è altissima.
È proprio per questo che, una volta che hai posto la tua domanda distillata da un lavoro di meditazione interiore, il tuo compito è quello di rimanere aperto alle percezioni esterne.
Cosa ti sta comunicando il mondo circostante in quel momento?
Cosa vedi, cosa ascolti, cosa puoi odorare o assaporare?
Anche il fatto di non percepire niente è una prima grandissima risposta.
Sappi che la parte più importante di questo processo è la prima sensazione che ti investe dopo aver posto la domanda.
Già dopo una manciata di secondi, inizierà un processo razionale che è nemico dell’intuito.
Questo perché la ragione vuole sempre metterti in asse sul sistema di valori che già conosci. Vuole portare il discorso su qualcosa che hai già sperimentato, ma probabilmente se hai quel problema, è perché hai vissuto con quella mentalità.
Un cervello che ha creato un problema non può risolverlo.
È normale che sia così.
Non a caso consiglio, soprattutto se sei all’inizio, di scrivere le sensazioni che ti arrivano appena posta la domanda. Proprio così. Scrivere le sensazioni che ti arrivano farà molta differenza.
Ma se è così importante capire cosa accade non appena hai posto la domanda, dobbiamo anche parlare di come si esprime l’inconscio.
Come ben saprai, l’inconscio non parla il linguaggio della ragione che è l’idioma utilizzato dai popoli.
La lingua, come per esempio l’italiano o il francese, è forse il modello comunicativo peggiore che esista, perché è sempre soggetto a fraintendimenti e soggettivismi.
L’inconscio non parla una lingua razionale, ma parla un linguaggio simbolico.
L’inconscio si esprime per simboli.
E la cosa più importante da capire è che ognuno di noi ha una logica simbolica che corre parallela alla logica tradizionale.
Se per esempio, quando eri bambino tua madre cucinava i biscotti al forno nei giorni di festa, tu assocerai i biscotti al forno, il loro odore, il loro sapore, a momenti di intimità, di dolcezza e di famiglia.
Spesso l’intuito utilizza simboli del tuo background. Proprio per questo motivo è fondamentale essere consapevoli del significato dei tuoi simboli e familiarizzare con questi.
Non a caso quando insegno i Tarocchi, dedico una parte del mio insegnamento allo sviluppo del proprio universo simbolico.
Ricorda che una lettura di Tarocchi si esprime su più livelli interpretativi.
Alcuni di questi poggiano su un significato comune dei simboli. Altri, e sono quelli che faranno la differenza da lettore a lettore, poggiano sulla capacità dell’interprete di entrare in risonanza con il simbolo stesso.
Per farti un esempio, l’arcano numero 16 è sempre stato associato da qualche studioso alla distruzione e da qualche altro alle opportunità.
Alcuni, in base a come esce la carta – dritta o rovescia – sostengono che i personaggi precipitano o volano.
Esiste, insomma, un panorama interpretativo variegato e questo va bene nella misura in cui si studia un canone simbolico comune.
Personalmente però, essendo cresciuto in una casa frequentata quotidianamente da parenti, amici e conoscenti, ho sempre associato il concetto di casa alla convivialità.
Così, su un piano di lettura, quando esce La Casa Dio, per me è la festa, situazioni di felicità e gioia, ristoranti, teatro e così via…
Ora, una volta capita l’importanza di studiare la propria simbologia, è opportuno rendersi conto che quando la domanda è posta in modo corretto, ogni risposta che possiamo ricevere a livello intuitivo avrà sempre due grandi caratteristiche.
La prima è quella di essere fruibile e la seconda è quella di essere utile.
Quando parlo di fruibilità intendo che tu puoi creare il tuo destino, cambiando un evento o preparandoti a questo.
Tuttavia, nel caso in cui l’informazione in entrata ti renda più passivo e inerme che vigile e pronto ad agire, allora non è davvero un’informazione che proviene dal tuo intuito.
Per fare un esempio, se l’informazione che ti arriva ti consiglia di interrompere una relazione di stampo violento facendoti addirittura capire i motivi, stranamente quella non è la voce del tuo intuito perché, se tu avessi già i mezzi per interrompere la relazione, probabilmente non avresti posto quella domanda.
Parliamoci chiaramente, se fossi stato preparato per interromperla, probabilmente lo avresti già fatto.
Quindi un’informazione diviene fruibile nella misura in cui, oltre ad inquadrare la situazione, dà dei punti sui quali è effettivamente possibile agire.
Per utile, invece, si intende che hai gli strumenti per pianificare un percorso, senza subire l’informazione.
Se qualcuno ti confidasse, mediante una lettura di Tarocchi o un altro canale intuitivo, che il giorno successivo crollerà il cielo sopra di te senza darti l’opportunità di capire come spostarti o di prepararti in modo significativo all’evento, quella è un’informazione inutile.
Un’informazione inutile, purtroppo, ha l’unica caratteristica di farti rimanere attaccato a quel concetto e, la tua capacità di azione, sarà irrimediabilmente compromessa.
Per capire questo stato di cose – però – è importante essere scevri da qualsiasi misticismo.
L’essere umano di oggi conosce perfettamente i suoi problemi, ma li difende e li protegge, mettendoli quotidianamente in atto.
Per rompere questa schematicità possiamo utilizzare proprio l’apertura intuitiva.
Si può pensare a questo stato di cose come ad una sorta di assemblaggio conscio di noi stessi. Quando riusciremo a far esplodere la dote intuitiva avremo un alto grado di percezione dell’ambiente circostante.
Se hai dei problemi a lavorare con il tuo intuito, comincia creando uno spazio sacro, un momento sacro e un rituale.
Lo spazio sacro
Lo spazio sacro può essere un luogo in cui stare in tutta tranquillità a meditare, leggere o fare qualcosa che ti piace davvero.
Quando sei nel tuo spazio sacro ti consiglio di spegnere il telefono, il computer e concentrarti solo e soltanto sulle sensazioni dell’ambiente circostante.
Puoi sorseggiare il tuo te pensando alla giornata, o preparare il sugo se la cucina è il tuo spazio sacro.
Le persone più “allenate” hanno creato uno spazio sacro dentro se stesse e, quindi, riescono sempre a trovare un angolo di pace in qualsiasi posto decidano di andare.
Il momento sacro
Lo spazio sacro da solo non basta perché è importante viverlo in un momento particolare della giornata.
Quel momento particolare può essere un’ora precisa, ma anche un giorno della settimana.
Per esempio, quando sono nella mia casa di Roma, mi piace molto l’ora del tramonto, nella mia cucina rustica, davanti al camino acceso.
Facci caso, addirittura nella tua casa esistono delle stanze in cui ti trovi bene solo ed esclusivamente in determinate ore del giorno.
Qual è il tuo momento sacro della giornata?
Quindi, trova il momento esatto in cui godere il tuo spazio sacro.
Il rituale
Proprio come suggerisce il nome, il rituale è una sorta di gesto ripetitivo e abituale che abbiamo associato ad un senso di gioia e sicurezza.
Per alcuni può essere giocherellare con un anello mentre stanno leggendo un libro, per altri è lo yoga, per altri ancora è ordinare la propria stanza oppure fare giardinaggio.
Altri consigli per sviluppare l’intuito
Per allenare l’intuito ti consiglio di coniugare queste tre situazioni: trova il tuo angolino di pace nella parte di giornata che più ti piace e concediti il tuo piccolo rituale di gioia.
Noterai che quando sarai in quella condizione, i tuoi pensieri inizieranno a fluire liberamente, portandoti verso mondi inesplorati.
In questo momento devi anche capire la sostanziale differenza tra intuito e pensiero circolare.
Quando i pensieri fluiscono liberamente hanno la tendenza a creare quello che possiamo comunemente chiamare: pensiero circolare.
Se hai un problema e ci stai ragionando su da tanto tempo utilizzando sempre lo stesso schema mentale, quello non è l’intuito, ma il solito flusso di pensieri che sono guidati dalla ragione.
L’intuito non ti permette di concentrarti senza raggiungere una soluzione, a meno che quello che cerchi non è proprio rimanere fermo e… senza una soluzione.
Proprio perché la dote intuitiva è libera da qualsiasi vincolo, consiglio di provare a lavorarci anche quando sei lanciato in un’attività che non richiede la tua completa concentrazione: una camminata all’aperto, dondolarsi sull’altalena oppure lavare i piatti.
Questi sono tutti esempi in cui è possibile lasciar libero l’intuito di agire e manifestarsi.
Un esercizio rapido per sviluppare l’intuito
Ho trovato questo esercizio rapido nel libro Come dominare il mondo dal tuo divano di Laura Day. Te lo propongo perché mi è sembrato in linea con il lavoro che stiamo facendo in questo articolo:
- Scegli la domanda che vuoi porre all’intuito. Può trattarsi di una richiesta di informazioni su una persona, un luogo, una situazione o qualsiasi cosa ti venga in mente.
- Pronunciala ad alta voce.
- Ora distogli l’attenzione dalla tua domanda.
- Lascia che la tua attenzione si concentri nel tuo corpo.
- Fa’ una serie di respiri profondi e cerca di capire dove si sta concentrando la tua attenzione. È concentrata sulla spalla? Sulla pancia? Sull’occhio?
- Continua a fare una serie di respiri e poi espandi quel centro verso l’esterno, fino a dove vuole arrivare. Il tuo centro può andare libero per la stanza, senza alcuna logica. Dove si sta dirigendo?
- Continuando a respirare profondamente, inizia ad abbandonarti alle visioni remote di quella che potrebbe essere la risposta alla tua domanda.
- Continua a scivolare lungo il crinale dei pensieri.
Non preoccuparti se non capirai l’esercizio. L’importante è provarlo.
Questo perché, lo scopo dell’esercizio, è metterti in una situazione in cui ti adoperi a fare qualcosa che rompe lo schema logico.
Questa serie di azioni va ad attingere da quella abilità innata che hai di utilizzare la dote intuitiva. Inizierai così a sviluppare il tuo percorso individuale di accesso extra ordinato ai dati che ti regala l’ambiente circostante.
Ricorda che l’intuito non è un processo lineare e noi, purtroppo, siamo cresciuti in un ambiente lineare.
Impara a leggere i Tarocchi
Questo articolo è un capitolo del mio libro Impara a leggere i Tarocchi.
Ho deciso di condividerlo con te perché l’intuito è una dote davvero immensa, sconfinata, in grado di cambiare la vita a chi deciderà di affidarsi a lui.
Se vuoi approfondire il discorso puoi richiedere GRATUITAMENTE una copia del libro.
Fallo oggi stesso perché ne ho stampate 1000 copie e andranno esaurite a breve.
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