Il motivo per cui è necessario creare autonomamente ed in modo cosciente la propria realtà è ben spiegato in tanti miei video, articoli e libri.
D’altronde se questo processo viene trascurato la tua vita comincerà a proporti solo situazioni di degrado, tangibili e non.
Tuttavia, oltre la normale comprensione sulle motivazioni che ci portano alla gestione del nostro strato di mondo, è importante anche spiegare il perché farlo.
La questione non è per nulla scontata né tanto meno banale.
La risposta più semplice recita che nel momento in cui ti accetti così come sei e alimenti la tua unicità il mondo ti sorriderà.
Invece di cercare di conformarti con il gruppo devi capire chi sei e lavorare in base a quella presa di coscienza. Solo allora potrai godere di te e della tua esistenza. Questo comporterà un miglioramento tangibile in tutte le sfere della tua vita.
Tuttavia, come ben sappiamo, il mondo è molto meno lineare e comprensibile. O meglio, siamo noi che attraverso ragionamenti arzigogolati e auto depistaggi rendiamo tutto più macchinoso.
A peggiorare le cose c’è anche il fatto che fin dalla tenera età siamo schiacciati da una zavorra estremamente pesante fatta di standard e modelli altrui, convenzioni, convinzioni e restrizioni che ci impongono gli altri, in buona o cattiva fede.
Ma come liberarci da tutto questo?
Lavorandoci su in modo costante, metodico e anche impegnativo.
Oggigiorno crediamo in storie false e bacchette magiche. Ma è tempo di essere realisti e accettare che nell’Universo non esiste un lato facile. Gli obiettivi si raggiungono con la ferma intenzione e con l’impegno.
Credere che il pensiero possa risolvere ogni tuo problema è come credere che il McDonald’s ti possa alimentare. E non ho nient’altro da aggiungere al riguardo.
3 Passi Per Togliere La Zavorra
Per togliere il peso dalle tue spalle di una vita che non ti appaga esistono letteralmente milioni di tecniche.
Quelli che ti andrò a spiegare in questo articolo sono 3 step che puoi mettere in atto da subito per lavorare su questo stato di cose ed iniziare a togliere – pian piano – un peso energetico che non ti appartiene più.
#1. Scopri i tuoi pregi
Per iniziare è importante capire quali sono i tuoi pregi.
Fa’ molta attenzione a questo passaggio perché è ingannevole. Quando iniziamo un percorso spirituale cercando di riscoprire noi stessi o il nostro personale equilibrio, commettiamo l’errore di voler correggere i nostri difetti e sbloccare le energie stagnanti, senza mai occuparci dei pregi.
Cercare di correggere i difetti e lavorare con i tuoi pregi non sono sinonimi, anzi, sono due cose diametralmente opposte.
Inoltre lavorare sulle tue carenze è delicatissimo perché devi partire dalla domanda: è davvero una mia deficienza?
Per esempio se continui a confrontarti con standard che non sono i tuoi, potresti vedere delle caratteristiche del tuo aspetto o del tuo carattere come imperfezioni o mancanze.
Ma lo sono davvero o lo diventano in relazione all’elemento (persona o cosa) con il quale ti stai paragonando?
È così opportuno valutare se sono realmente imperfezioni oppure se il tutto nasce da una voglia di assomigliare ad altre persone, che siano mentori oppure veri e propri idoli.
Inoltre ricorda che imperfezioni e difetti, quando reali, hanno una proprietà bellissima: coincidono con la tua essenza. È un po’ come la vergogna. La vergogna è un sentimento sociale stupendo perché tutto ciò di cui ci vergogniamo è in realtà tutto ciò che siamo.
Ecco perché è importante capire e valutare quali caratteristiche consideriamo imperfezioni della nostra persona ed anche di cosa ci vergogniamo.
Ad ogni modo, lo sviluppo dei pregi è più produttivo dell’eliminazione dei difetti perché con il primo lavoriamo per il progresso, con il secondo lavoriamo con energie regressive.
Inoltre nel potenziamento dei pregi molti difetti spariranno da soli. Provare per credere.
#2. Metti nero su bianco il tuo fine
Hai presente quando qualcuno, dopo un periodo di malattia nel quale è stato costretto a rimanere a casa, ti confessa di non vedere l’ora di tornare al lavoro cosicché la sua giornata possa passare più velocemente?
Ecco, trovare il tuo fine ha lo stesso scopo con la differenza che il lavoro che ti fa passare la giornata non sempre coincide con le tue qualità o con ciò che ami fare.
Nella vita devi sempre avere un obiettivo perché questo ti dà entusiasmo ed ispirazione.
Molte persone dicono di essere troppo stanche o confuse per trovare un obiettivo e non capiscono che è proprio l’assenza di un obiettivo a farle stare in questo modo. È un cane che si morde la coda!
E se non riesci a trovare la tua missione allora il mio consiglio è quello di iniziare da te. Intendo che devi prendere come fine quello di stare meglio e tutto ciò che ne consegue.
Potresti rimetterti in forma iscrivendoti in palestra, oppure andando dal tuo acconciatore per un taglio nuovo. Che ne pensi invece di concederti una cena fuori?
Insomma, se non trovi il grande fine della tua esistenza allora rendi te stesso il fine. In realtà sei proprio tu il tuo fine di tutto. Lo sei sempre stato. È solo che a volte non te ne rendi conto e questo ci porta – dritti dritti – allo step 3.
#3. Il movimento è d’obbligo
Che tu abbia trovato la tua missione o meno oppure che ti stia dedicando a te stesso… è importante muoversi!
Quando parlo della concentrazione sul tuo sviluppo intendo anche una concentrazione tangibile, fisica, motoria.
La scintilla del Creatore che ti è stata profusa si manifesta nel moto perché nel moto trae la sua energia. Quindi, anche se ti sembra la sfida più grande del mondo e non ne capisci il senso, scendi dal tuo divano, vestiti e va’ a fare una bella passeggiata.
Ripeto, l’energia trae la sua alimentazione dal moto.
Il Tiraggio Della Scintilla Del Creatore
Come sai i Tarocchi ci possono dare un aiuto quando si tratta di una maggiore consapevolezza di noi stessi e dello sviluppo delle nostre potenzialità.
Proprio per questo è possibile creare un tiraggio in cui gli Arcani ci aiuteranno ad assecondare i tre step che ti ho appena spiegato.
Non è un metodo di lettura difficile e non prevede nemmeno una conoscenza settoriale dei Tarocchi. Tutto ciò che ti serve è un attimo di tranquillità, il tuo spazio sacro ed una grandissima apertura mentale.
Come Creare Uno Spazio Sacro Per Le Tue Letture Di Tarocchi
D’altronde, quando parliamo di noi stessi, la disponibilità a ricevere un messaggio extra ordinario deve essere davvero grande per non inficiare il senso ultimo di una lettura.
Questo tipo di tiraggio fa parte della categoria di estrazioni a tre carte e si sviluppa come segue.
La prima carta rappresenta i tuoi pregi. Mi raccomando, te lo ripeto, non sono energie che ci parlano dei tuoi difetti o di come correggerli. Questo Arcano si collega direttamente alle tue qualità evidenti, quelle sulle quali puoi fare leva fin da subito e che non prevedono un ulteriore lavoro.
La seconda carta rappresenta il tuo fine, la tua missione. So benissimo che quando si utilizza il termine missione in relazione alla nostra vita o alla nostra esistenza, il discorso potrebbe diventare pesante, se non altro perché scivoliamo in qualcosa di impegnativo.
Molte persone tendono ad eludere il discorso della propria missione perché la vivono come qualcosa dalla quale non si può tornare indietro. In realtà deve essere una dinamica, un’idea, qualcosa che sei chiamato a fare. Detto più semplicemente: l’applicazione pratica dei tuoi pregi deve svilupparsi nella tua missione.
La terza carta rappresenta il movimento. Anche se è semplice da capire sottolineo che questa carta può rimandare alle azioni pratiche da fare per incanalare in modo tangibile i tuoi pregi in relazione alla tua missione.
Ecco un esempio per farti lavorare in prima persona e per dimostrarti non solo com’è semplice, ma anche illuminante esercitarsi in questo senso.
La prima carta è l’Eremita. Questo è un Arcano di conoscenza e probabilmente i miei pregi si allacciano a situazioni in cui il sapere la fa da padrone.
La seconda carta estratta è il Papa che rappresenta l’insegnamento e la trasmissione. Così posso pensare che la mia missione è quella di trasmettere un sapere.
Il sapere, se ricordi bene, è dato dall’Eremita che era l’Arcano che identificava il mio pregio.
La terza carta, il Giudizio, indica come, a livello tangibile, posso canalizzare il mio pregio per farlo diventare una vera e propria missione.
L’Arcano XX parla di situazioni aggregative in cui viene diffuso un messaggio. Così è facile pensare che posso creare corsi o eventi in cui trasmettere il mio sapere su larga scala.
Un Lavoro Divertente
Nonostante di primo acchito possa apparire un lavoro gravoso e anche abbastanza faticoso, voglio chiarire che il percorso del proprio sviluppo non è una dimensione avvilente o stancante.
Anche quando fai una lettura di Tarocchi per te stesso devi entrare in una frequenza di dolce meditazione. Se ti sorprendi con le ciglia aggrottate a ragionare su quello che sta accadendo, significa che il tuo lavoro non andrà a buon fine. Si tratta di un lasciarti cullare da quel messaggio ed entrare in frequenza con quello che le carte hanno da dirti.
Ma questo significa che il cammino di miglioramento è semplice?
No, affatto. Le risorse da mettere in campo sono parecchie e a volte ti sembrerà di non farcela. Inoltre l’incontro con se stessi senza filtri può risultare più spaventoso rispetto al vivere una vita in modo superficiale.
Il mio Maestro mi diceva: “Lo specchio fa paura!”.
Tuttavia ci tengo a farti ragionare sul fatto che nel lungo periodo sarà molto più nocivo e deleterio stare fermi e non fare nulla, in uno stato di inattiva pigrizia piuttosto che lanciarsi in modo cosciente sulla creazione di noi stessi e del nostro mondo.
Non credi?
Considero il lavoro su se stessi una sorta di piacevole allenamento a qualcosa di sublime. E quando si entra nell’onda di queste frequenze ci si comincia pure a divertire. Viene meno il concetto di tagliare un traguardo a favore di tante illuminazioni che si trovano lungo il cammino.