Uno degli strumenti più preziosi (e spesso trascurati) da chi vuole imparare a leggere i Tarocchi è la carta e la penna. Proprio così.
Carta e penna ti permettono di avere un registro dettagliato delle tue letture.
Non a caso nella cartella di lavoro Tarot Il Calendario puoi appuntare le tue letture oltre che le due carte del giorno.
E sai perché?
Perché l’errore che vedo fare in misura maggiore è quello di credere che una lettura sia finita lì. Intendo che una volta chiuse le carte non ne rimane traccia.
In realtà ogni singolo consulto può essere un’occasione di approfondimento e di miglioramento personale.
È solo da quando iniziai a scrivere le mie letture che l’apprendimento è divenuto veloce ed incisivo. Non a caso, dopo tanti anni, continuo a farlo. È ormai un’abitudine per me.
Ho iniziato a scrivere i consulti fatti a me stesso, d’altronde ero la persona migliore sulla quale esercitarmi.
La mia opinione è che se ti metti veramente in gioco, senza cercare di auto sabotarti e prenderti in giro, tu sei il miglior studente e professore di Tarocchi che esista.
Come Fare
Il mio suggerimento per tutti gli aspiranti lettori di Tarocchi è quello di scrivere sempre le letture fatte.
Lascia perdere lo smartphone!
Devi avere un diario personale da usare solo per questo scopo. Può essere il tuo diario dei Tarocchi o puoi prendere Tarot Il Calendario.
Se utilizzi un diario personale allora ricordati di scrivere:
- la data,
- la persona alla quale stai leggendo le carte,
- come si presentava la situazione,
- la domanda posta,
- una rapida interpretazione di ciò che pensavi e sentivi in relazione alle carte estratte,
- il responso.
Una casella molto importante da allegare (e che molti trascurano) è quella in cui devi descrivere come si presentava la situazione.
Questo perché nel momento in cui tu hai letto i Tarocchi eri inserito all’interno di contesti e dinamiche che precludevano, di per sé, una scelta a favore di un’altra.
Infatti, nel momento in cui andrai a leggere il tiraggio, se non ricordi quali erano i presupposti, potresti falsare la tua analisi.
Quando Farlo
Se sei un neofita totale il grande consiglio che voglio darti è quello di fare letture che abbiano un inquadramento temporale molto celere.
Quindi potresti chiedere riguardo una situazione che trovi il giusto collocamento nel giro di qualche giorno.
È inutile iniziare dando consulti che trovino un riscontro dopo molto tempo perché:
- Non sai se hai detto la cosa giusta;
- Potresti addirittura dimenticarti di andare a rivedere la tua lettura.
Se invece stai lavorando con domande a lungo raggio, allora il mio suggerimento è quello di andare a rileggere il tutto ad intervalli regolari, per esempio una volta a settimana o una volta ogni 5 giorni.
Questo perché, nonostante tu non sia ancora in grado di vedere il traguardo, potresti avvertire che gli eventi hanno preso una svolta diversa.
Avresti così l’occasione di capire quale parte della tua interpretazione si è ancorata perfettamente all’evento in corso oppure quali informazioni avresti potuto utilizzare per assecondare meglio il cambio di rotta.
Un altro aspetto è la revisione semestrale o annuale delle tue letture.
Può far sorridere trattare la materia come se fosse un’azienda, parlando di recap periodici o controllo dei dati, ma credimi che è una via di apprendimento sottovalutata anche se molto potente.
Quando riprendi in mano le tue letture ogni sei mesi oppure ogni anno e le guardi nella loro totalità capisci quanto ti sei spinto lontano rispetto al punto di partenza.
Controlla quanto erano accurate le tue prime letture e come è cambiato il tuo modo di esprimerti nel corso del tempo.
Scopri anche quali carte hanno inquadrato delle situazioni in modo ricorrente e quali invece hai sempre interpretato male.
Cosa Scoprirai
La triste realtà è che la prima cosa che scoprirai avendo un diario sui Tarocchi è quella che non sempre sarai riuscito ad estrapolare da un tiraggio tutte le nozioni che dovevi tirare fuori.
Per esempio, proprio l’altro giorno, uno dei nostri corsisti mi raccontava che stava leggendo pigramente la sua cartella di letture e si è reso conto che erano emerse parecchie intuizioni e previsioni, ma molte altre no.
Questo mi ha spinto a dare un’occhiata più da vicino alle sue interpretazioni ed era affascinante vedere dove avevo fatto bene e dove, in modo più interessante e costruttivo, aveva sbagliato.
E che dire di tutte le cosa avrebbe potuto dire in più?
La parte più importante di questo processo è il famoso “senno di poi” che ti permette di auto correggerti e di imparare le vere lezioni che il Tarocco insegna.
Usare questo dono è l’unico modo per sapere come ti stai sviluppando in qualità di lettore di carte.
Questo modo di procedere non dovrebbe essere una prerogativa degli studenti dei Tarocchi, ma dovremmo tutti fare un passo indietro, rivisitare, comprendere e apprendere…
… perché lo studio del Tarocco è un viaggio che dura tutta la vita.