Come ormai sappiamo, esistono infiniti modi di usare i Tarocchi. C’è chi li studia per conoscere la storia, chi per meditare il simbolo e chi per collezionare queste piccole opere d’arte.
C’è poi un utilizzo diffuso per cui il Tarocco viene impiegato alla stregua di uno strumento straordinario da leggere al fine di offrire prospettive sulla propria esistenza. Probabilmente questo è anche l’impiego più conosciuto in assoluto.
Ma cosa significa realmente leggere i Tarocchi? E come funzionano i consulti?
In questo articolo parlerò proprio dell’argomento, ma non nel modo usuale, ma andando dietro le quinte di quest’arte incredibile. Condividerò con te ragionamenti e segreti di chi pratica questa attività da tanti anni.
Come Si Fa Un Consulto Di Tarocchi?
La parte tecnica di un consulto di Tarocchi è abbastanza semplice. Dopo aver posto una domanda specifica alle carte, il lettore le mischia e, in base alla sua scuola di pensiero, le distribuisce coperte sul tavolo.
Potrà dire al consultante di sceglierne qualcuna o sarà lui stesso a farlo.
Le carte scelte saranno poi posizionate in base ad uno schema preciso.
Ogni lettore può utilizzare dei significati molto specifici che, ovviamente, andranno armonizzati in base al quesito posto o ad una visione d’insieme con tutti gli altri Arcani.
La risposta che si ottiene da questa modalità è sempre una guida preziosa per la comprensione di una situazione oppure di noi stessi.
Preso atto che il modo di dar vita ad una lettura di Tarocchi è molto soggettivo, non approfondirò qui il tema anche se lo potrai comodamente trovare all’interno dei miei libri. Nel prossimo paragrafo trovi comunque gli step per dar vita ad un consulto.
Qualora fossi interessato a provare una lettura di Tarocchi, ricorda sempre di cercare un lettore affidabile e con una grande esperienza alle spalle. Purtroppo oggigiorno, in quest’ottica avvilente di deprezzare qualsiasi cosa, le persone non riescono a sperimentare in profondità la magia di un consulto con le carte perché si affidano a lettori di basso livello.
Un’esperienza simile potrebbe essere dannosa su più livelli. Cerca di fare molta attenzione.
Essendo una meditazione sui Tarocchi una sorta di affascinante viaggio in noi stessi, è opportuno confrontarsi sempre con professionisti di alto livello. C’è davvero troppo in gioco per scendere a compromessi.
Consulto Di Tarocchi In Fasi
Ecco messe in lista le fasi in cui si svolge un consulto con le carte.
- Preparazione al tiraggio. Amo particolarmente questa parte e credo che sia anche la più importante dell’intero processo. I Tarocchi vengono sistemati e si inizia a parlare con il consultante rispetto la situazione che gli provoca dubbio o disagio. Molti lettori tendono a velocizzare questo momento volendo arrivare immediatamente all’appuntamento con le carte estratte. Al contrario, anni ed anni di esperienza, mi hanno insegnato che più è preciso il dialogo preliminare e più sarà precisa la risposta. Questo permette anche di condividere con il consultante le sue stesse aspettative rispetto al quesito posto.
- Mischiare il mazzo. Per un consulto di Tarocchi puoi decidere di utilizzare tutto il mazzo, solo gli Arcani Maggiori o solo gli Arcani Minori. In base alla tua scuola di pensiero andrà bene qualsiasi strada. Mischiare il mazzo è una sorta di rito che permette alle energie di incanalarsi in modo concentrato e deciso. Puoi mischiare solo tu, far mischiare il consultante o mischiare entrambi.
- Scelta delle carte. Una volta che le carte sono state mischiate, puoi spargerle sul tavolo o aprirle a ventaglio in modo tale che il consultante ne scelga qualcuna al fine di ricevere la sua interpretazione. Qualche lettore decide di scegliere da solo gli Arcani e disporli in base al metodo di lettura che conosce. Esistono praticamente infiniti metodi interpretativi come la Croce Celtica, il Metodo TdM o sistemi sviluppati in base a logiche specifiche. Clicca qui per studiarne alcuni.
- Interpretazione. Qui avviene la vera e propria arte del Tarocco. Il lettore andrà ad interpretare gli Arcani in base al loro significato, alla domanda, al contesto in cui sono stati estratti, alla relazione con le altre carte e alla propria intuizione. Se i punti precedenti sono stati lavorati bene, la parte di decodifica tarologica è sempre uno spaccato piacevole e magico.
- Dialogo. Il dialogo avviene durante l’interpretazione ed è il momento in cui il lettore di Tarocchi ed il consultante iniziano a scambiarsi una serie di riflessioni in base a quello che sta uscendo, pian pianino, dal consulto. Questo scambio porta immancabilmente a ragionamenti profondi e ad una maggiore comprensione della situazione.
- Riflessioni finali. Come ultima fase si dà vita ad una sorta di riassunto di ciò che è stato detto durante il consulto. Infatti, nel mentre una serie di informazioni sta uscendo dall’interpretazione, la vera comprensione può andare in secondo piano, nascosta da emozioni come ansia, paura o poca lucidità. Quindi, dopo aver letto le carte, il lettore deve essere in grado di fare un breve riassunto di ciò che è emerso al fine di dare al consultante la possibilità di aver chiara la sua situazione.
In questo paragrafo non ho parlato della possibilità di predire il futuro. Infatti i Tarocchi non sono considerati da tutti come un mezzo per parlare dell’avvenire in modo preciso. Oggigiorno si sta sviluppando l’idea che questo strumento aiuti l’autoconsapevolezza e l’esplorazione delle proprie scelte. Ad ogni modo, la validità delle direttive estrapolate varierà da persona a persona.
Approfondire La Preparazione
Come detto in precedenza, la prima fase di un consulto, ovvero la preparazione, è spesso quella più trascurata in assoluto. Le motivazioni sono tante. Esistono lettori che vogliono arrivare subito al momento dell’estrazione perché credono ciecamente nel Tarocco e, quindi, non hanno intenzione di ascoltare i pensieri e le aspettative di un consultante.
Gli interpreti più vicini alla tradizione sostengono che parlare troppo con chi è venuto a farsi leggere le carte faccia passare l’idea che sia quest’ultimo a dare tutte le informazioni necessarie.
E c’è anche chi, lavorando con questo strumento, non ha effettivamente il tempo necessario per ascoltare chi ha davanti perché, magari, improntando il mestiere su appuntamenti, deve riuscire ad incastrare il consulto all’interno di uno slot orario specifico.
Personalmente credo che le casistiche precedenti siano sbagliate, poco in linea con la logica di un buon consulto di Tarocchi ed irrispettose verso chi è venuto a farsi leggere le carte.
Io do molto valore alla preparazione di un consulto. Questo perché anni ed anni di interpretazioni mi hanno fatto capire che più è approfondito il dialogo preliminare e più approfondita sarà la risposta del Tarocco, oltre che la connessione empatica con il consultante.
Ma cosa significa, a tutti gli effetti: preparazione al tiraggio? Vediamolo in 3 passaggi:
- Atmosfera adeguata. Non credo che sia essenziale creare uno studio esoterico con candele ed incensi per leggere i Tarocchi. Tuttavia, credo che strutturare un’atmosfera adeguata per un consulto sia necessario. Per “atmosfera adeguata” intendo una locazione dove il lettore ed il consultante si possono sentire al sicuro, comodi e senza l’ansia di essere disturbati. Questo sarà fondamentale per la concentrazione sul lavoro che si sta facendo. Creare uno Spazio Sacro diventa una condizione necessaria per acuire i propri sensi e riuscire a canalizzare i messaggi mandati dalle carte.
- Dialogo preliminare. Questo è il momento in cui non si tocca ancora il mazzo di carte. Il consultante si siede davanti a noi ed iniziamo a parlare sul suo problema, sulle sue aspettative e sugli aneddoti che possono caratterizzare il racconto. Un tarologo esperto non si lascerà influenzare dalle parole di chi è venuto a farsi leggere le carte, ma le utilizzerà per creare un quadro specifico del livello di coscienza di chi ha davanti. Un mio motto è: “Tutti i consultanti mentono!”. Se hai letto il mio libro I Significati dei Tarocchi saprai benissimo a cosa mi sto riferendo. Detto in modo semplice, indipendentemente da ciò che sta dicendo il consultante, devi rimanere nella visione per la quale ogni persona ti racconterà la sua verità, anche se non ha intenzioni ingannevoli. Capisci? Non “la verità”, ma “la sua verità”. Questa è una conseguenza del fatto che il mondo è come tu credi il mondo sia. Strutturi la realtà per come la vedi, ma non esiste realmente un criterio univoco di giudizio. Ecco perché non devi prendere le informazioni del consultante come vere, ma solo come possibilità di decodificare il suo modo di percepire il tutto. Chi crede che debba parlare poco con un consultante per non far passare l’idea che è quest’ultimo a fornire tutte le informazioni, ignora proprio questo aspetto dei Tarocchi e rischia di prendere per vero tutto ciò che viene condiviso da chi ha davanti. Ovviamente questo lo porterebbe ad una lettura consolatoria e non sopra le parti.
- Domanda. Una volta effettuato il dialogo preliminare si passa al momento della domanda. Questo step è essenziale perché aiuta a focalizzare l’attenzione e la concentrazione sulla questione principale: è inutile fare domande generiche quando è stato fatto un buon dialogo preliminare. Dimentica quesiti come: “Che cosa mi riserva il futuro?”. Tutto questo non ti porterà a niente. Pensa invece a chiedere: “Cosa devo fare per migliorare il mio lavoro?” oppure “Quali parti di me possono migliorare la mia relazione?”. Queste sono tutte domande specifiche che mettono il consultante nella posizione di fare e decidere. Un aspetto importante: puoi anche usare i Tarocchi senza fare domande specifiche, ma canalizzando un messaggio generico sulla vita del consultante. Questo è possibile, ma richiede una grande preparazione da parte del lettore.
Come vedi, tre semplici step rappresentano un passo fondamentale per garantire una lettura significativa dei Tarocchi. Creare un’atmosfera adeguata, dar vita ad un dialogo preliminare e strutturare una domanda precisa contribuiscono a stabilire una base solida per la comprensione delle carte estratte. Questo influirà sull’esperienza complessiva.
I Tarocchi Per Gli Scettici
Non è un segreto che la stragrande maggioranza delle persone non crede nell’arte dei Tarocchi. Questo mi ha fatto sempre sorridere perché, un alto livello di conoscenza di questo strumento, fa immediatamente capire che non devi credere nei Tarocchi. Non sono né una religione né un atto di fede.
La loro pratica riguarda per lo più una profonda connessione con te stesso e con una parte sfuggevole del tuo inconscio. Ad ogni modo, ecco le ragioni per le quali alcune persone sono scettiche riguardo la lettura dei Tarocchi.
- Nessuna prova scientifica. Chi ride davanti ad una lettura di Tarocchi sostiene che non esistono prove concrete atte a dimostrare l’efficacia di questo strumento. Visto che la scienza trae nutrimento da metodi controllati e dati empirici, le persone vedono i Tarocchi come arte magica o pseudoscienza.
- Non esiste un’unica risposta. Gli scettici dicono che un’interpretazione di carte poggia sulla soggettività di chi le sta leggendo. Non è un caso che due interpreti diversi potrebbero darti due letture diverse. L’ambiguità interpretativa che si viene a creare genera molti dubbi sulla validità di questo strumento.
- Solo un Placebo. Anche quando una lettura di Tarocchi riesce a dare delle risposte e a donare dei benefici tangibili, questi vengono sempre attribuiti all’effetto Placebo. In altro modo, le persone che decidono di farsi leggere le carte sperimenterebbero miglioramenti nella propria esistenza solo perché credono in ciò che i Tarocchi stanno dicendo, ma non perché questi benefici siano davvero reali.
- Pertinenza in retrospettiva. Poiché una lettura di Tarocchi poggia sull’estrazione di molte carte, ciò che viene detto durante il consulto diviene generico e casuale. Anche quando il significato sembra pertinente, questo viene stabilito solo in retrospettiva, come se il consultante ricordasse esclusivamente le parole che sono state utili e dimenticasse quelle che non hanno fatto centro.
- Nessuna replicabilità. Va notato che il metodo scientifico poggia i suoi esperimenti su risultati validi e replicabili. Estraendo due o tre volte le carte dei Tarocchi in risposta al medesimo quesito, è possibile avere Arcani diversi, il che solleva profonde preoccupazioni sulla coerenza e sull’oggettività delle interpretazioni.
Questi sono gli argomenti addotti dagli scettici per screditare la lettura dei Tarocchi. Personalmente credo che rimanere aperti ad esplorare anche questi punti significa usare gli stessi come strumento di meditazione e riflessione personale. Ecco ciò che ho capito io negli anni in relazione alle perplessità appena esposte.
- Nessuna prova scientifica. È vero, anche se non esiste una prova scientifica mirata a stabilire la validità dei Tarocchi, è doveroso rendersi conto del fatto che la scienza non deve convalidare l’efficacia dello strumento. Sia la scienza che i Tarocchi sono due modi di meditare e decodificare il mondo. L’uno non è migliore dell’altro, ma dovrebbero compenetrarsi al fine di creare una sinergia in grado di portare l’uomo ad un perfetto equilibrio tra ragione e intuizione.
- Non esiste un’unica risposta. Due interpreti diversi potrebbero fornirti due risposte diverse così come due scienziati diversi potrebbero arrivare a risultati diversi. Ciò che intendo è che esiste un grado di professionalità ed esperienza per ogni singolo lettore di carte. In tutto questo sto trascurando il fatto che avere una molteplicità di risposte diviene un punto di forza e non un limite dello strumento. Questo perché una lettura di Tarocchi mira a vagliare diverse possibilità di azione del consultante.
- Solo un Placebo. Come con qualsiasi materia atta a generare previsioni, anche i Tarocchi possono dar vita all’effetto Placebo. Tuttavia, questo accade solo quando le carte vengono impiegate per leggere il futuro o fare pronostici. Un uso atto a scoprire le potenzialità dell’individuo in relazione ad una data situazione, esclude a priori la possibilità di generare un Placebo. Posso anche dire che l’effetto Placebo può diventare un’arma a favore di un lettore di carte. Quando si lavora cercando di estrapolare messaggi in chiave positiva, questo diviene potenziante per il consultante. Quindi perché non usarlo? L’importante è tagliare il traguardo, il modo per farlo può cambiare.
- Pertinenza in retrospettiva. È vero che quando usciamo da una lettura di Tarocchi tendiamo a ricordare solo le informazioni vere. Ed anche dopo un po’ di tempo, le parole che risuoneranno con il consultante saranno solo quelle che avranno avuto attinenza con la realtà. Tuttavia, quando viene lavorata bene la fase preparatoria, il consulto passa da un momento previsionale ad una condivisione di pensieri ed idee che taglia di netto questa sgradevole situazione. Credere che la pertinenza in retrospettiva sia realmente un problema, significa vedere il Tarocco alla stregua di un oracolo.
- Nessuna replicabilità. Semplicemente: questo punto non è vero. Intendo che chi si occupa di Tarocchi sa benissimo che la Sincronicità è sempre in moto. Personalmente mi è capitato di fare tre o quattro tiraggi sulla medesima situazione e veder comparire le stesse carte, addirittura nelle stesse posizioni. Ovviamente questo aspetto è così fuori dal comune che è difficile credere sia vero. Godrà di questa particolare magia solo chi avrà il coraggio di fare l’esperienza di un consulto con i Tarocchi.
Scoprire Dati Specifici Con I Tarocchi
Una domanda che mi viene fatta spesso è se sia possibile scoprire nomi, date, indirizzi o contesti specifici di una persona con una lettura di carte. La risposta immediata è: no, non è possibile predire o scoprire dati sensibili personali per mezzo dei Tarocchi.
Indipendentemente dall’uso che se ne possa fare, le carte non rappresentano uno strumento di lettura della mente in grado di rivelare dettagli personali, password, informazioni bancarie o altri dati sensibili.
Anche se si rinnegasse l’utilizzo per scopi introspettivi su questioni specifiche della propria vita, una lettura di Tarocchi coinvolge per lo più l’interpretazione simbolica e l’analisi delle situazioni personali in modo generale.
È importante essere chiari e consapevoli di questo limite al fine di poter ottenere letture quanto più arricchenti possibile.
Chiarito questo, so benissimo che qualcuno potrebbe parlarmi di quella volta in cui un lettore di carte gli ha predetto il nome del suo futuro marito. Io stesso all’interno del mio format Tarot Secrets canalizzo messaggi molto specifici come nomi propri di persone e date di un determinato evento. Guarda questo video con qualche breve estratto.
Come è possibile tutto questo?
Wow, qui stiamo per entrare in un terreno davvero molto scomodo. Leggere o studiare quotidianamente i Tarocchi porta a sviluppare la dote intuitiva. La dote intuitiva permette di ricevere pacchetti informazionali extra ordinari.
Quindi, riuscire a connettersi con informazioni sensibili non è una possibilità data dalla lettura del Tarocco fine a se stessa, ma dall’abilità intuitiva del singolo lettore.
Ovviamente l’intuito non si sviluppa solo con i Tarocchi, ma con tutte quelle materie che ci portano a ragionare in modo trasversale. Da qui l’argomento inizia ad essere molto soggettivo perché ognuno di noi canalizza in modo diverso.
Come spiego nel mio libro I Significati dei Tarocchi, io non ho mai davanti un’immagine precisa o un nome proprio di una persona. Non vedo la vita della persona come se fosse un film. Canalizzo con il mio corpo, in base a sensazioni di agio e disagio che ho imparato a tradurre in parole e concetti. Per favore, approfondisci il tema con queste risorse:
- Tarot Un Modello Pratico se sei interessato alla teoria di questo fenomeno.
- Tarot Indietro Nel Futuro se vuoi allenarti con esercizi mirati che ti faranno sviluppare l’intuito.
- Qualche articolo dal blog: Telepatia e Tarocchi, Un Po’ Di Luce Sulla Telepatia, Come Sviluppare La Medianità
Voglio anche chiarire che dati specifici come numeri di carte di credito o CVC non sono mai veramente visibili da una persona intuitiva, per quanto possa aver affinato questa dote.
I Tarocchi Oltre La Lettura
Senza addentrarci troppo nel tema, cerchiamo infine di capire come gli Arcani sono percepiti da coloro che hanno deciso di lavorare quotidianamente con questo strumento. Credimi se ti dico che l’impiego del Tarot abbraccia i più disparati campi di applicazione e no, non solo nel mondo della lettura.
- Psicologia e Psicoterapia. Senza scendere troppo nello specifico, molti psicologi e terapeuti stanno implementando l’uso delle carte come strumento del proprio lavoro. Principalmente si concentrano sull’aspetto evocativo ed esplorativo del simbolo. Possono mostrare le carte ai propri pazienti e chiedere cosa le figure suscitano in loro. Questa associazione riesce a scavare più in profondità rispetto a qualsiasi altra forma di terapia.
- Religione. Gli studiosi dei Tarocchi possono essere trovati nel campo della religione. Questi accademici esplorano come gli Arcani sono stati utilizzati in diverse culture e diversi contesti religiosi, oltre ad esaminare il loro ruolo nell’arte e nella letteratura.
- Antropologia. Gli antropologi esaminano i Tarocchi come parte delle pratiche culturali di alcune comunità specifiche. Questi studi possono contribuire a comprendere come le carte (in questo articolo mi concedo un po’ di leggerezza e non faccio differenza tra carta, carta da gioco, Tarocchi…) si siano integrate nella società e come la società si sia integrata nelle carte.
- Storia. È innegabile la presenza di ricerche sull’origine e l’evoluzione dei Tarocchi. Questi studi si concentrano non solo sulla diffusione del Tarocco nel tempo, ma anche sulle caratteristiche di una determinata società in un lasso di tempo specifico.
So benissimo che questa piccola lista rappresenta un off topic rispetto al tema trattato. L’ho voluta comunque inserire all’interno dell’articolo per far capire come sia banale accostare immediatamente i Tarocchi al solo mondo della lettura. Per qualcuno è addirittura un sinonimo: Tarocchi=letture.
Le carte coinvolgono aspetti simbolici e culturali davvero incredibili. E nonostante questo mondo sia spesso visto con scetticismo, l’affrontarlo con onestà intellettuale significherebbe abbracciare un campo di conoscenza davvero incredibile.